Andando da Arco verso Trento e quindi passando dalla Valle del Sarca si notano dei grossi cumuli di massi che danno al paesaggio, altrimenti molto verde e boschivo, un che di lunare. Come se un gigante si fosse divertito a tirare dei sassi contro un bersaglio ormai colpito e distrutto. Il gigante c’era per davvero: il ghiacciaio quaternario che, mentre arretrava, provocò il distacco di grosse frane dai monti contigui. Le frane non si esaurirono con il ritiro completo del ghiacciaio, ma andarono avanti ancora per molto, a causa dell’erosione dovuta anche all’alzarsi delle temperature.
Là dove c’era una volta il ghiacciaio si sviluppa il nostro itinerario, per lo più pianeggiante e facile, consigliabile anche a chi è alle prime armi con la mountain bike o vuole fare un giro con famiglia al seguito. I punti di ristoro non mancano e si può tornare al punto di partenza senza grossi problemi. Ogni anno Lagobiker cerca un itinerario fattibile anche da chi non sia in forma o abbia appena cominciato ad andare in mtb e vi possiamo assicurare che non è facile trovarne. D’altronde basta guardarsi attorno quando si è sulle sponde del lago per capire che di giri senza dislivello ce ne sono davvero pochi. L’unico posto pianeggiante senza asfalto partendo da Riva o Torbole è appunto la Valle del Sarca.
Non servono biciclette con tanta escursione, anzi non serve neanche una full per questo giro. Basta armarsi di buona volontà e salire in sella, anche se non si è abituati a farlo. L’ideale è partire da Torbole, dalla foce del Sarca nel Lago di Garda. Da lì, infatti, parte la ciclabile asfaltata che conduce ad Arco. Questa ciclabile è completamente piana e larga abbastanza da farci passare uno di quei carrelli che trasportano i bambini anche se un ciclista vi viene incontro dalla parte opposta. Circa 5 chilometri in cui testare se stessi o la famiglia agli sforzi di andare in bicicletta, anche se di veri sforzi non si può parlare in questa prima parte.
Se poi, arrivati ad Arco, si è già stanchi o i bambini protestano, ecco che il centro del paese offre diverse possibilità per svagarsi, mangiare un gelato o una pizza al trancioo bere qualcosa in uno dei numerosi bar. La tentazione di rimanere seduti al sole con una coppa gelato sarà probabilmente più grossa della voglia di continuare a pedalare per arrivare alle Marocche, pensate però alle calorie che ingurgitate. E a quelle che ingurgiterete alla sera “perché siamo andati in bici”. La vostra coscienza vi fará alzare dalla sedia, pagare il conto e vi rimetterà in sella.
A questo punto, da Arco, si prenderanno diverse stradine asfaltate e sterrate e si risalirà la valle del Sarca. Risalire è un termine un po’ forte, ma in effetti si risale il fiume, anche se questi scorre in piano. Ogni tanto troverete degli strappettini che sfideranno la vostra condizione fisica. Se questa ha la peggio potete sempre riparare in uno dei bar che si incontrano lungo la strada. Cercate almeno di arrivare alle Marocche, per vedere il paesaggio lunare di cui abbiamo parlato sopra. A questo punto vi siete meritati la cena.
INFO PERCORSO
Lunghezza: 38km
Dislivello: 600m
Difficoltà: **
Periodo migliore: tutto l’anno
Roadbook:
Torbole - ciclabile lungo il Sarca fino ad Arco - ponte con semaforo sul Sarca - Colodri - Ponte romano - Maso Tizzone - Coste - continuare sul sentiero delle Marocche finchè questo non incrocia la strada statale, attraversarla e tornare verso Arco sull’altro lato del Sarca - Drò - Ceniga - Ponte romano - da qui tornare a Torbole come all’andata